mercoledì 12 novembre 2008

Estetica ed etica

Difficilmente scorgeremo il Male nell'opera di Michelangelo, nella
Cupola del Brunelleschi, o in un affresco del Beato Angelico. Eppure,
pensandoci bene, la " Pietà " scaturisce da un gesto sommamente
maligno: la Passione del Cristo, la Cupola del Brunelleschi nasceva da
una necessità di controllo sul popolo, e non diversamente gli
affreschi dell'Angelico sottendono l'Inquisizione. ( E infatti era un
Domenicano ).
Come se, per ogni piccola dimostrazione di Luce, l'uomo dovesse
arrabattarsi in vincoli di ferro rovente che, apparentemente imposti
dalla società, sono in realtà dovuti esclusivamente al suo corpo. Non
diversamente, esso è la causa che fa sì che egli sia, in nuce, un
animale egli stesso in conflitto con gli altri, ma anche, spesso in
forme tragiche, con i suoi simili.
E' pur vero che come il mondo dei dinosauri, così lo spettacolo della
guerra, preso di per sé, che sia in forma napoleonica oppure secondo
le strategie del mondo antico, continua a suggestionarci ( quante
opere letterarie, musicali, ma anche filosofiche, etc. sono state
ispirate da Napoleone? )
Credo che ciò sia il reale motivo per cui è così difficile liberare il
mondo dal Male: esso presuppone una suggestione molto forte, che viene
determinata in realtà da una carenza di valori, il cui unico fine è
permettere come al singolo, così ad un'intera società, di ritenersi
superiore agli altri, e quindi di non accettare i necessari canoni
morali oggettivi che questi, invece, accettano.
Il Bello invece, che intendo come il platonico Bene-Uno, rispondente
agli aspetti più alti della psicologia umana, che quindi coincidono
con il Misticismo, è lontano dall'uomo, ma è privo di Male, ed è la
fonte dei valori più concreti del comportamento sociale, qualora siano
rettamente intesi, o almeno, così mi pare.

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