Voi ch'ascoltate in flatulenze il suono
Delle vivande ond'io nudriva 'l core
In sul mio primo giovenil ardore,
Quand'era uom com'anche adesso sono,
Del vario stile in cui peto e rintrono
Fra le buone pietanze e 'l buon sapore,
Ove sia chi per prova intenda odore,
Spero trovar compagni a questo dono.
Ma ben veggio or sì come al popol tutto
D'esempio fui gran tempo, onde sovente
Ad ingozzarmi maggiormente agogno:
Mi portan via 'sì il dolce come il frutto,
E finisco per capire chiaramente
Che farmi sazio non è più ch'un sogno.
lunedì 10 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento