Tu che la Tua aguzza e chiara folgore
Scagliasti contro noi schiacciati al suolo,
Nel fango della terra e dentro i sassi,
Spezzandoci nell'anime e nel cuore,
Incatenati tra pietre roventi,
Tra rupi che non hanno mai confine,
Stupendoti se poi di tanto affranti,
Provammo per le donne un desiderio.
Ne nacque una stirpe di giganti,
Che la Terra precipitò nel duolo,
Fu questo il frutto amaro d'un amore
Esteso tra le Ande ed i Sargassi,
Che maturò tra disperati accenti,
E al quale Tu volesti porre fine.
Ma le regole son Tue come pei Santi,
Così per chi scagliasti nel dolore.
E allor prova pietà per i Tuoi figli,
Il cui tormento dura da millenni,
Siam Angeli anche noi ed i Tuoi consigli
Sappiamo che dovranno esser perenni.
Ed anche se Ti siam venuti a noia,
Accoglici nel Cielo e nella Gioia,
Prova su noi il dolce Tuo perdono,
lunedì 10 novembre 2008
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