Preghiamo Arcangeli,
Son stelle in cielo
Nell'Oratorio che è la nostra mente,
Strappiamo il Velo
Noi che siamo guidati dagli Angeli.
S'alza l'incenso
Come vapore,
E dei pensieri non ne rimane niente,
In quelle ore
In cui lo Spirito si concentra intenso.
E' un'alba bianca
Che veste il corpo,
Segnacolo e simbolo di purezza,
Ed è nel torto
La mente stanca
Se il fermo vuoto della mente spezza.
Anche il digiuno
E' rituale,
Per attrarre il Divino Raggio dall'Alto,
Ed esso è tale
Da ritrarre il colorito smunto e bruno,
Poi l'Orazione
S'alza decisa
E arriva a Lui sul Suo Trono di Basalto,
E non Gli è invisa,
Ma fa sì ch'Egli ci mandi una Visione.
Chiaroveggenza
E' quanto occorre
Perché giunga il Santo Angelo Guardiano,
Ed Esso accorre,
Alla semenza
Di colui che ne fu il primo antesignano.
Ma più lo stesso
L'Evocatore
Sarà, ch'ebbe esperienza metafisica
Come un attore
Ogni giornata vivrà come un riflesso
Di quella Luce
A lui donata
Nel mondo della terrea legge fisica,
Gli sarà grata
Quell'Estasi che a sé stessi riconduce.
Sempre il pensiero
Ritorna al giorno
In cui vide la realtà di Abramelino,
E a quel ritorno,
Resta sincero
Quello splendore che torna ogni mattino.
giovedì 13 novembre 2008
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