Quando sarò una salma,
Rannicchiato nell'angolo di una tomba,
Dimenticato e sconosciuto
Come lo fui da vivo,
Allora mi si avvicineranno furtivi
Anellidi e scarafaggi bramosi
Delle mie carni.
Quando sarò una salma,
Mi scricchioleranno tra i denti
Le ultime polveri di terra
Filtrate attraverso le aperture
Della mia bara.
Ed i miei arti si gonfieranno
Tumescenti prima di scoppiare.
Quando sarò una salma,
Cumuli di gas e vapori
Accompagneranno il mio corpo,
E con i loro rumori
Mi permetteranno di partecipare
Della loro socialità in festa,
Turbando il silenzio.
Quando sarò una salma,
Le mie orbite vuote
Guarderanno verso il coperchio,
Credendolo il cielo stellato,
E in me la legge morale
Si consumerà,
Privata del rapporto col prossimo.
Quando sarò una salma,
Verrà da me l'Angelo della Luce,
Mostrandomi tutti i momenti felici,
Le piccole occasioni, le belle situazioni,
Di cui, scontento,
Non seppi approfittare,
Finché ero in vita.
Quando sarò una salma,
Il mio corpo riposerà in pace,
Ché nulla potrà turbarlo,
E nel silenzio assoluto,
Avrò le mie risposte
Quando le domande
Si saranno ormai estinte.
sabato 15 novembre 2008
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