mercoledì 12 novembre 2008

Magia e psicanalisi

Alcune metodiche psicanalitiche sembrano essere suggerite dagli antichi Grimori
Magici: tenterò di ripristinarle, e se questa ricostruzione è corretta, esse possono aiutare a
ristabilire una migliore condizione fisica, a lottare contro la
depressione con gli strumenti dell'immaginazione, piuttosto che con
gli psicofarmaci, a spingere l'uomo a conoscere maggiormente sé stesso
e conseguentemente a stimolarlo lungo la via del Bene. Dimostrano in
ultimo come questo sia acquisizione, mentre il Male sia negazione e
perdita, specialmente di sé stessi. Sono inoltre assai poco
dispendiose, perché richiedono esclusivamente l'utilizzo di un
taccuino e di una matita. Scopo di questi post è inoltre dimostrare
come la Magia sia una disciplina radicalmente filosofica; permettendo
all'uomo di accedere a quella Conoscenza Interiore di cui già parlò
Platone.
Supponiamo ad es. di voler chiarire a noi stessi il nostro rapporto
con il denaro: traiamo da un elenco qabbalistico il nome di un
Arcangelo Gioviano ( rappresentante il complesso dell'idea del
denaro ), o, se si preferisce, diamogli noi un nome ed un aspetto
secondo le nostre preferenze, e poniamoci seduti ad un tavolo, mentre
l'Arcangelo si siede di fronte a noi.
A questo punto l'Arcangelo inizierà a farci delle domande, alle quali
dovremmo rispondere, per iscritto, sul taccuino, ad es:
- Che cos'è il denaro? E' un'entità fisica o una rappresentazione?
Come avviene la sua circolazione a livello nazionale, ed
internazionale? E' giusto che esso esista o potrebbero esserci altri
metodi più efficaci ed equi di scambio? Da cosa ha avuto origine, e
perché? Etc.
In questo senso potremmo avere una più accettabile conoscenza del
nostro complesso del denaro, ma manca l'Idea, la sera dopo,
procederemo all'Evocazione di un Angelo, ecco le sue domande:
- Che cos'è questo tale denaro? E' un'entita fisica singola o una
rappresentazione settoriale di una realtà più ampia? In che mani è
stata prima delle tue, e dopo? E' giusto che tu la possieda o
riterresti più giusto per te che tu ne abbia di più, se di più,
quanto? Per mezzo di che lavoro l'hai ottenuta, e perché proprio con
quel lavoro e non con un altro? E' un lavoro che hai scelto tu o ti è
stato imposto dal destino? Se è stato deciso dal destino, avresti
preferito svolgerne un altro, se sì, perché? Puoi dirti certo che quel
lavoro che adesso vorresti non sarebbe stato, se l'avessi intrapreso,
un'esperienza ben più deludente di quello che svolgi adesso? Etc.
In questo senso potremmo avere una più accettabile conoscenza a
proposito della nostra Idea del denaro ( se avete degli amici
interessati, potreste addirittura confrontare le risposte, e vedere
quel tòde tì comune che, di fatto, si avvicina maggiormente alle
regioni Archetipale e Ideali ).
La sera successiva, non evocherete nessuno, ma vi siederete
semplicemente alla vostra scrivania, con a disposizione il solito
taccuino e la matita, e parlerete esclusivamente con voi stessi,
maneggiando una banconota da dieci Euro: - E' questo effettivamente
denaro? E' un'entita esclusivamente materiale oppure ha qualche
rapporto con un'entità ideale? Da chi li ho ricevuti, e durante quale
transazione? A quale parte effettiva del mio lavoro corrisponde? E'
giusto che sia nelle mani mie, oppure è troppo per me, o per me è
troppo poco? A quale parte effettiva del lavoro di un'altra persona,
magari in un altro continente, corrisponderebbe questa stessa cifra?
E' una banconota che sono felice di avere, oppure osservarla mi lascia
un senso d'incertezza? Se sì, perché? Come posso sapere che avere di
più non mi rovinerebbe, e che avere di meno non mi porterebbe a non
riuscire più a far quadrare i conti? Etc. -
Questa operazione, qualora venga intrapresa, potrebbe far nascere in
voi non poche problematiche, potrebbe dare origine ad un'abbondante
sudorazione, e, in ultimo, sentirete facilmente il desiderio di
lasciare perdere, specialmente all'inizio; potrebbe inoltre dare luogo
ad una certa sensazione di sofferenza, se il lavoro è intrapreso bene,
a causa della natura stessa dell'introspezione; lavorandoci, inoltre,
capirete perché gli antichi Maghi ritenessero anche gli Angeli entità
molto pericolose.
Queste metodiche possono essere applicate per qualunque forma di
attività o di conoscenza umana, dai rapporti sociali alla genetica, e
possono essere ampliate con la Chiaroveggenza: questo, però, è compito
del Mago operativo. Le domande offerte sono esclusivamente a titolo di
canovaccio e sarebbe preferibile che ogni operatore scegliesse le
proprie autonomamente.

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